Cassa di Risparmio - Tempera ad Uovo
1965-72
Presso la Sede della Cassa di Risparmio di Rieti ,alla fine degli anni ’60, elaborò nel soffitto della Sala consiliare, con la tecnica della tempera d’uovo, una figurazione articolata in quattro vele, in cui, con l’illustrazione delle attività umane, viene esaltato l’intelletto volto verso i valori della spiritualità .
Conclusiva di un percorso artistico, con riferimenti al cromatismo astratto di una pressoché contemporanea e consistente produzione da cavalletto, la volta è l’approdo alla piena padronanza del colore nitido, esaltato da colpi di luce e toni cangianti; la connotano raffinata stesura e impalpabile eleganza. Modella le forme il tocco modulato del pennello, mosso a volte a ritmo serrato in un tratteggio che indugia a definire e profilare, a rendere le variazioni di colore e arricchirle di valori luministici ed accordi tonali: pittura dalle calde e pastose tonalità che la immergono nella luminosità dell’ora meridiana, vivificata dall’azzurro dell’aria tersa e dal ritmo di zone cromatiche. Queste contribuiscono a costruire architettonicamente gli spazi insieme a vegetazione, terre ed elementi lineari che scandiscono le scene, creando quinte architettoniche e rocciose disposte in piani rastremati verso l’alto, in tensione verso i significati elevati simboleggiati dai simboli astrali effigiati nel centro della volta.
La scansione dello spazio pittorico è contemporaneamente aperta a raccordare gli episodi e le masse compatte, nella circolarità e serrata coerenza di un dialogo corale che unifica scene di vita, trasfigurata dall’idealismo dell’artista. Vi si stagliano personaggi dai gesti contenuti e dall’espressione assorta, definiti nella tridimensionalità dei volumi con un rigore disegnativo e cromatico che li scolpisce e modella sotto il panneggio, memoria della tradizione pittorica italiana e testimonianza della speculazione intellettuale del ‘900.
Fanno pensare infatti alla pittura ferrarese i volti intenti maschili, dai capelli e dai tratti incisi e dagli occhi da fauno; nell’ espressione pensosa e tesa quasi si smaterializzano. Lievi come in una danza, le figure femminili sono avvolte da stoffe satinate che fanno intuire i corpi , come già annunciato nei dipinti di Rapallo e Roma. Contribuiscono ad un effetto di serenità la natura interpretata liricamente, e l’atmosfera rarefatta: paesaggio metafisico e forme sublimate esprimono una pittura che contempla lo spettacolo della vita e lo fissa in immagini emblematiche che hanno il sapore dell’eternità .