Monumenti e Opere Plastiche

L’elaborazione di monumenti fu richiesta dalla sentita esigenza di onorare i caduti negli eventi bellici o di celebrare un valore religioso.
Nelle prime realizzazioni nel secondo dopoguerra la composizione ha una valenza architettonica, come nel caso del monumento ai martiri di Leonessa, elaborato nel dopoguerra, e soprattutto nella stele ai caduti sul monte Terminillo. Per esprimere simbolicamente la lacerazione della tragica vicenda, qui l’artista si serve della ruvidezza del travertino, plasmato con mensole e bassorilievi e disposto in blocchi parallelepipedi di altezza diversa, che svettano con volumetria e possanza. Vi è evidente l’influenza dell’arte novecentista, confacente ad un discorso vibrante e significativo.
Su una colonna posta contro una costruzione semicilindrica , nobile energia si sprigiona dai volti affiancati dei fratelli Sebastiani, sacrificati proditoriamente durante le lotte di liberazione: le fiere espressioni , il piglio deciso esprimono con capacità psicologica l’ansia di libertà e l’esuberanza dell’età giovanile. L’immagine del terzo fratello ucciso si inserisce separatamente, con compostezza e plasmato formale, nella cornice di una nicchia a tutto sesto.
Nelle successive elaborazioni per commemorare eventi religiosi, ma poi non realizzate, il linguaggio si fa intimistico. Restano il bozzetto di un S. Francesco librato su momenti simbolici della sua vicenda e il disegno architettonico in onore della Madonna di Fatima, consistente in una cappella a cuspide inserita in un sopraelevato spazio aperto poligonale, delimitato in parte da una balaustra; l’insieme è completato da vegetazione che aggiunge lirismo all’opera.
Le quattro semplici edicole poste al bivio dei Santuari francescani racchiudono quattro formelle di terracotta, foggiate nel dopoguerra, insieme al ritratto della moglie Maria, con sensibilità e morbido plasmato. Le formelle sono opere in cui l’artista si mette alla prova, con risultati di evidente sintesi e delicatezza: il tema francescano, confacente alla sua spiritualità, lo ispira con il messaggio di umiltà che si esprime nella finezza del modellato, quasi uno stiacciato, nella semplicità degli elementi e nella leggerezza dei movimenti.
Nei due monumenti ai caduti, prodotti negli anni ’70 e posti a Cittaducale (Ri) e nel Palazzo della Provincia di Rieti, l’artista vuole realizzare, su steli marmoree, opere pittoriche che illustrino il tema con una soluzione figurativa leggibile e al tempo stesso con quei risultati cromatici, a cui era pervenuto in quegli anni, cercando nella scomposizione del colore la unitaria e brillante visione finale.
La prima composizione si volge ad un andamento narrativo: l’ ambiente è descritto con commosso sentimento che si manifesta nella robustezza dei toni e delle forme poste in primo piano; lo commenta la poesia cromatica delle figure proiettate sul fondo.
L’altro monumento recupera la sintesi compositiva e con concisione indugia sulla definizione delle decise e nitide macchie cromatiche, in una incisività e completezza a cui nulla si potrebbe aggiungere.