Manifesti
Durante il ventennio fascista compose numerosi manifesti: commenti grafici a eventi, visite di autorità , adunate popolari. Sono testimonianza dell’eloquenza oratoria nazionalista di un periodo politico , ma anche documenti interessanti di creatività originale e spiccata capacità di sintesi che si esprime nella costruttività delle immagini e dei simboli e nella apparente semplicità delle linee, nel gioco compositivo articolate in figure o affastellate in una selva di rette. L’immagine è plasmata a volte in modo figurativo dal chiaroscuro, talvolta è sintetizzata con solidità essenziale ad esprimere la dignità del lavoro, l’eroismo dei combattenti, l’onore della conquista. Volti stilizzati e solide forme volumetriche fanno sentire, nell’essenzialità di una interpretazione libera da realismo descrittivo, la fissità silenziosa dell’arte metafisica.
Altri manifesti, elaborati occasionalmente nei decenni successivi, mostrano una tendenza alla ordinata razionalità costruttiva, secondo un clichè di composta armonia, ma senza quella forza concettuale ed espressiva dei primi.